Ortodonzia

Questa specializzazione odontoiatrica ha lo scopo di prevenire e curare le patologie della dentatura, dell’occlusione e delle ossa mascellari per ottenere una corretta funzione masticatoria grazie ad un armonico allineamento dentale. Tutto ciò permette un mantenimento migliore nel tempo dei denti e dei loro tessuti di sostegno (osso e gengive) migliorando anche l’estetica del sorriso e del viso.

È indispensabile avere un’ igiene orale corretta e scrupolosa per scongiurare l’insorgenza di carie durante la terapia ortodontica.
La pianificazione terapeutica prevede l’esecuzione di un check-up ortodontico grazie a radiografie, modelli, fotografie e tracciato cefalometrico.

È consigliabile fare controlli ortodontici dall’età di 5/6 anni per intercettare problemi che se risolti precocemente ed in modo semplice possono prevenire disarmonie dento-mascellari anche gravi in età adulta, come:

  1. affollamento dentale
  2. frenuli anomali
  3. morso incrociato
  4. morso aperto o coperto
  5. tipologia scheletrica
  6. abitudini viziate ( succhiamento dita, respirazione orale, deglutizione atipica) spesso associate ad anomalie del mascellare

Le terapie si effettuano grazie all’utilizzo di apparecchiature di diversi tipi:

Apparecchi mobili:

preparati dal laboratorio di diversi colori e disegni per coinvolgere i bambini, che possono avere diverse funzioni sulle arcate dentarie ed i mascellari, possono essere inseriti e rimossi dal paziente consistono generalmente in una base in resina a cui vengono aggiunti archi metallici, molle, viti, griglie, ganci ecc.

Placche Ortodontiche: 

vengono utilizzate  in ortodonzia, la loro funzione principalmente è quella di ottenere maggiore spazio a livello dei mascellari, favorendo quindi una corretta eruzione dei denti. In genere le placche sono apparecchi ortodontici mobili che agiscono su una sola arcata dentale.

Apparecchi fissi:

utilizzano attacchi ortodontici in acciaio o materiali estetici, applicati direttamente sui denti del paziente ( adulto o bambino ) e che grazie a fili di diversi diametri e materiali consentono l’allineamento dei denti. Il sistema ortodontico che grazie ad attacchi passivi permette gli spostamenti dentari con l’utilizzo di forze molto leggere quindi più biocompatibili.

Segue la contenzione per il mantenimento del risultato ed i controlli a distanza.Per i pazienti che hanno esigenze estetiche si possono applicare dei Bracket di colore bianco oppure trasparenti (allumina policristallina).

Attivatori ortodontici:

fanno parte del tipo di apparecchi ortodontici mobili,  sono dispositivi che, utilizzando gli stimoli funzionali, determinano il risultato terapeutico desiderato, modificazioni scheletriche e dentali. Sono apparecchi ortodontici mobili che In genere agiscono su entrambe le arcate dentali.

 

ORTODONZIA INVISIBILE

Eccola, la vera rivoluzione: le nuove mascherine invisibili. Sono removibili, personalizzate e si sostituiscono ogni 2/4 settimane.

Peeling chimici

Il peeling chimico è una procedura che prevede l’applicazione sulla cute del paziente di una o più sostanze ad azione esfoliante per indurre una rimozione e una conseguente rigenerazione delle assisi cutanee più superficiali, ma anche profonde.

To peel, il verbo da cui deriva il termine peeling, significa non a caso sbucciare, esfoliare e da conto di quale sia la finalità di questa procedura da molti anni impiegata per scopi dermatologico-estetici e che ormai rappresenta una delle più diffuse e meglio conosciute pratiche terapeutiche proprie della medicina estetica.

Nonostante l’etimologia del termine to peel e peeling, attribuire al peeling chimico una mera attività esfoliante e cheratolitica appare quantomeno limitativo: i peeling chimici si avvalgono di svariate sostanze e soprattutto di miscele di sostanze anche moltoeterogenee tra di loro dal punto di vista dell’azione sulla cute e che conferiscono quindi al preparato peeling finale più proprietà, non solo quella esfoliante e levigante la superficie cutanea.

Il peeling chimico inteso come pratica volta a rigenerare i sovrapposti strati cutanei previa eliminazione di quelli esistenti, risale nella notte dei tempi.

Oggi i principali agenti impiegati per il peeling chimico sono gli alfa e i beta idrossiacidi (acido glicolico, lattico, salicilico, mandelico), l’acido Piruvico, il TCA (acido tricloroacetico), i derivati della Vitamina A (Tretinoina) e le miscele di queste sostanze.

Rivitalizzazioni

Con questo termine si intende un protocollo che prevede l’iniezione di sostanze carenti o non sufficientemente prodotte in modo autonomo a causa di aging cronologico, stile di vita o esposizione solare.

L’AJ utilizzato per la biorivitalizzazione non essendo chimicamente modificato non crea un effetto cuscinetto duraturo ma tende a distribuirsi uniformemente nel derma.

La biorivitalizzazione può essere fatta anche con associazione di AJ a:

  1. vitamine(A E C D B K) : funzione di stimolo metabolico
  2. aminoacidi: ruolo strutturale
  3. minerali Na K Ca Mg garantiscono l’equilibrio ionico
  4. coenzimi: attivano le reazioni biochimiche
  5. acidi nucleici: stimolano la sintesi proteica

Queste formulazioni favoriscono le diverse reazioni biologiche di epidermide e derma; per poter contare su un effettivo processo di stimolo metabolico queste sostanze devono essere in concentrazione tale da sortire un effetto biologico misurabile e riproducibile.

Possono essere inoculati seguendo diverse metodiche.

  1. microponfi :iniezione intrepidermica IED
  2. papule :iniezione intradermica  IDS
  3. Nappage: iniezione intradermica  ID

Si possono usare tecniche di impianto lineari, a reticolo, o seguire le singole sottili rughe o increspature cutanee,  questo permette di migliorare il tessuto poco elastico e fragile. In caso di rughe adese prima di utilizzare il filler può essere utile infiltrare AJ biorivitalizzante con tecnica di scollamento.

Questo permette di mantenere uno spazio fra le fibre di collagene destrutturate e di attivare un ottimale processo di riparazione, favorendo la neoformazione di collagene e creando le migliori condizioni per la futura correzione estetica con filler.

Si possono programmare cicli di rivitalizzazione e peelling chimico alternati, allo scopo di suscitare una scossa metabolica ed un miglior turnover cellulare.

Filler – tecnica riempitiva o impianti connettivali

Per riempire o rimodellare i tessuti molli, possono essere utilizzati materiali riassorbibili o non riassorbibili, in questa trattazione si parla del filler riassorbibile d’eccellenza, che a questo scopo viene trattato con procedimenti di cross-link, (BDDE) trattamento chimico con l’obiettivo di cambiare la struttura sterico-tridimensionale al fine di renderlo meno riconoscibile dalle jaluronidasi inducendo così un aumento del tempo di riassorbimento per mantenere più a lungo il risultato estetico voluto, senza sottoporre le pazienti a trattamenti troppo frequenti.

Nell’ambito degli impianti connettivali sono stati recentemente testati materiali costituiti da AJ libero e con diverso grado di cross-linkaggio associato a sostanze (molecole polisaccaridiche) in grado di interagire con la componente cellulare dei tessuti connettivi per favorirne un aumento della sintesi delle proteine strutturali (collagene nascente).

Tale evidenza istologica si verifica a distanza di 4-24 settimane dall’impianto e costituisce un’interessante innovazione per il trattamento delle aree cutanee interessate da cedimenti strutturali, perdita di turgore ed idratazione profonda , perdita dei contorni anatomici (labbra e zona perilabiale) ed atrofia connettivale di varia eziologia. Questi materiali hanno quindi l’indicazione ideale nelle donne in menopausa che per la riduzione ormonale vanno incontro ai processi d’ invecchiamento cutaneo strutturale e biochimico infatti l’area periorale e le labbra possono giovare di innesti di acido Jaluronico: di grande importanza il trattamento  delle rughe naso-geniene e dell’area malare-zigomatica, le rughe della marionetta, il rimodellamento del bordo mandibolare , il codice a barre delle labbra e sopratutto il trattamento delle labbra con recupero del loro volume, dell’estroflessione del vermiglio la ridefinizione dei loro contorni e del disegno del filtro nasale.

 

Sicurezza per il paziente

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Sterilizzazione

Procedure atte alla prevenzione delle infezioni. Grazie ad una sequenza di fasi operative si giunge all’eliminazione di tutte le forme viventi , batteri, virus e spore.
Ogni strumento che viene a contato con cute e mucose o fluidi organici viene passato al ciclo di sterilizzazione o gettato perché monouso.

Il massimo rispetto viene posto verso i protocolli operativi di igiene, sterilizzazione, manutenzione e revisione delle strumentazioni e dell’ambiente.

Le fasi del processo di sterilizzazione garantiscono la qualità della procedura:

  1. Gli strumenti utilizzati vengono subito immersi in un liquido disinfettante a freddo che assicura la riduzione della carica batterica e virale;
  2. Il lavaggio degli strumenti immersi in disinfettante si effettua grazie a vasche ad ultrasuoni;
  3. Detersione ed asciugatura e il controllo della pulizia sono passaggi fondamentali nella preparazione della strumentazione
  4. Confezionamento in buste che vengono termosigillate per il mantenimento della sterilità
  5. Sterilizzazione in autoclave di ultima generazione classe B con vuoto frazionato a pressione di vapore a 134°C. I cicli di sterilizzazione vengono registrati con  numerazione progressiva e l’etichettatura che conferma la sterilizzazione degli strumenti viene riportata sulla cartella di ogni paziente al momento del loro utilizzo.
  6. Gli strumenti cosi sigillati e sterili vengono stoccati per l’utilizzo per l’utilizzo, garantendo così il rispetto delle più severe norme di sterilizzazione. Periodicamente il buon funzionamento dell’autoclave viene testato e certificato da una ditta specializzata.

Radioprotezione

Sorveglianza fisica e controllo di qualità delle apparecchiature radiografiche
(D.Lgs.17 marzo 1995 n 230) minima dose sufficiente a conseguire un buon risultato diagnostico. Per tutelare al massimo i nostri pazienti utilizziamo radiografie digitali che permettono di erogare quantità minime di raggi x con risultati assolutamente migliori.

Rifiuti speciali

Nel rispetto delle norme e dell’ambiente lo studio adotta uno smaltimento differenziato dei rifiuti con ditta specializzata(DL. n 22 1997)

Riuniti

Le strumentazioni vengono disinfettate con agenti chimici per la protezione da infezioni crociate e periodicamente controllate e revisionate.

Impianto elettrico

Sono realizzati a regola d’arte secondo la legge (46/1990 e norme CEI 64-4) e periodicamente controllati i salvavita, l’efficienza delle terre e i nodi equipotenziali per la salvaguardi della salute dei pazienti e del personale.

Materiali ed apparecchiature

Tutti i materiali utilizzati per le cure odontoiatriche e le apparecchiature sono marchiati CE secondo la direttiva europea 93/42, che ne garantisce la provenienza e la sicurezza.

Sicurezza della privacy ed informatica

Le cartelle cliniche cartacee sono contenute e custodite sotto chiave a norma di legge e i dati gestiti dal sistema informatico sono protetti da password, e salvaguardati da procedure di back-up.

Manufatti protesici

I laboratori che eseguono le protesi e gli apparecchi ortodontici sotto la nostra prescrizione
rilasciano certificazione che ne garantisce la qualità secondo la Direttiva Europea 93/42.

Protesi

Specializzazione odontoiatrica che prevede il ripristino di elementi dentari gravemente compromessi o mancanti per riabilitare il paziente nelle funzioni masticatori ed estetiche.

I manufatti protesici vengono costruiti da laboratori odontotecnici che ne garantiscono la qualità dei materiali e dei metodi di costruzione grazie ad apposite certificazioni che vengono rilasciate al paziente al termine delle cure.
Le protesi vengono classificate in diverse tipologie:

Protesi fisse su dentatura naturale:

prevedono la riabilitazione con corone o ponti cementate sui denti del paziente opportunamente curati e preparati, sono di diversi materiali, oro, ceramica, composito, zirconia, disilicato di litio, in relazione alla funzione e all’estetica.

Le nuove metodiche CAD-CAM permettono la realizzazione di protesi grazie a progettazioni e preparazioni computerizzate garantendo così la massima precisione.

Protesi fisse su dentatura naturale:

prevedono la riabilitazione con corone o ponti cementate sui denti del paziente opportunamente curati e preparati, sono di diversi materiali, oro, ceramica, composito, zirconia, disilicato di litio, in relazione alla funzione e all’estetica.

Le nuove metodiche CAD-CAM permettono la realizzazione di protesi grazie a progettazioni e preparazioni computerizzate garantendo così la massima precisione.

Protesi fisse su impianti 

come sopra ma vengono cementate o avvitate su impianti.

Protesi fisse su impianti 

come sopra ma vengono cementate o avvitate su impianti.

protesi mobili parziali:

riabilitano il cavo orale del  paziente con manufatti rimovibili che si ancorano in diverso modo ai denti naturali del paziente, ganci o attacchi

protesi mobili parziali:

riabilitano il cavo orale del  paziente con manufatti rimovibili che si ancorano in diverso modo ai denti naturali del paziente, ganci o attacchi

protesi mobili totali

sostituiscono completamente la dentatura del paziente edentulo e possono essere ancorate ad impianti conferendo così maggior comfort e capacità masticatoria al paziente.

protesi mobili totali

sostituiscono completamente la dentatura del paziente edentulo e possono essere ancorate ad impianti conferendo così maggior comfort e capacità masticatoria al paziente.

Tutte le tipologie protesiche richiedono, per la loro miglior durata nel tempo,  visite e controlli periodici

 

PROTESI MOBILI SOSTENUTE DA IMPIANTI DENTARI

Se mancano tutti i denti e la protesi esistente non tiene abbastanza sulla mascella, la si può innestare su impianti. Inoltre, la riduzione della mascella può essere fortemente contenuta dalla presenza di impianti.(ATTACCHI A BOTTONE)

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Stabilizzazione di una protesi mobile instabile con attacchi a bottone su impianti:

Gli impianti dentari permettono di ancorare meglio le protesi mobili ai mascellari,  è possibile inserire due o più impianti per ancorare

(con “bottoni automatici”)all’arcata.Con un minimo di 4 impianti per arcata si può addirittura bloccare la protesi in modo fisso.

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